mercoledì 21 aprile 2010

Nelle sale il nuovo film horror "Il Dormitorio"


Cari web lettori,

ben ritrovati su queste pagine virtuali. Sì, lo so, aggiorno troppo poco, ma d'altronde il tempo scarseggia anche negli aspetti più basilari della mia vita (mangiare, lavarsi,ecc..) quindi spero che sarete clementi, perchè non si tratta di pigrizia. Diciamo che in linea di massima farò un aggiornamento a settimana, per cui è inutile che veniate a controllare giornalmente questo blog (.. a proposito, c' è qualcuno che lo fa?:S)

Come da promesso, oggi vi parlerò del mio dormitorio. Qualcuno ne sa già qualcosa, perché mi è capitato di sfogarmi via telefono, ma per i più si tratta di news inesplorate.
I miei weekend di aprile sono passati facendo pulizie: in questo dormitorio sia la cucina che la zona docce sono in comune ad ogni piano (purtroppo)e, come in tutti i dormitori pubblici e internazionali, la pulizia non è un parametro tenuto molto in considerazione. Per quanto riguarda i box docce, mi interessa relativamente poco che ci sia la muffa sul soffitto e poi ovviamente entro con i sandali, per cui spero di non beccarmi nessuna malattia tropicale. Il problema principale era la cucina, anzi le cucine. Sì, perché dopo aver appurato lo stato inabitabile della mia, ho fatto un'ispezione agli altri piani e nelle altre palazzine - si tratta di un complesso molto grande, costituito da 5 edifici connessi - ma purtroppo le cucine sono tutte nel medesimo, pietoso stato.

Per non farvi lavorare solamente di fantasia ho fatto qualche foto, soprattutto a particolari degni di nota. Sono sicura che in questi casi una foto vale più di mille descrizioni:




Prego, ingrandite pure le immagini, che così piccoline non rendono. Non abbiate timore:)

Un ambiente internazionale in qualche modo ti ricorda che tutto è relativo, anche il concetto di pulizia. Non vorrei erroneamente apparire razzista, ma generalmente in situazioni simili state pur certi che non riceverete appoggio né cooperazione dai vostri vicini di stanza asiatici, in particolare se cinesi. Quello che a voi sembra lurido per loro è accettabile, per cui non capiscono spesso dove stia il problema che, con tanta energia, state cercando di spiegare loro.
Per fortuna tra le nuove arrivate del mio piano qualcuna si lamentava quanto me, per cui lo scorso fine settimana abbiamo deciso di unire le forze e organizzare una sessione intensiva di pulizie ( che è durata 8 ore in totale:S), alla quale hanno partecipato solo 6 persone su 20.
Nonostante la scarsa adesione al progetto, il risultato è più che accettabile (giudicate voi) e finalmente il vano cucina è utilizzabile. Non ne potevo più di mangiare junk food tutto il tempo, e mangiando quasi sempre fuori i miei risparmi sono svaniti nell'arco di qualche settimana.


Bel lavoro, no? Sembra un'altra cucina. Non avevo mai utilizzato così tanta varechina in una volta sola!:P
In realtà anche la camera era un disastro; il primo giorno, arrivata stremata la sera tardi, quando ho visto in che condizioni era volevo piangere, ma ero troppo stanca e quindi ho dormito vestita, rimandando il problema igienico al giorno successivo. Sappiate che prima di disfare la valigia c'è voluta una settimana abbondante, perché avevo paura di appoggiare negli armadi la mia roba:S Per il gusto del grottesco vi farò una breve lista delle "sorprese" che gli inquilini precedenti mi avevano gentilmente lasciato: grumi di capelli asiatici nei cassetti, colate di liquidi non ben definiti sul muro e per terra, nonché sui lati della scrivania; frigorifero emanante un fetore non di questo mondo, ecc. Ah, il pavimento il primo giorno l'ho pulito 4 volte, perchè l'acqua continuava a colorarsi di nero :S
So che mi invidiate!

Ora pian piano sto pulendo a fondo tutto, ogni settimana prendo di mira una parte del mobilio e ciò mi porta via un bel po' di tempo. Pian piano sta diventando una camera decente, quando avrò finito tutti i lavori farò una bella foto. Purtroppo però ci sono delle cose che non penso di poter riparare, come la tappezzeria strappata, il battiscopa scollato e rincollato alla meno peggio con dello scotch...

Vi ho depresso abbastanza? Allora per tirarvi su di morale concluderò con qualche foto degli esterni, dai quali non si immaginerebbe mai la sporcizia interna(o forse sì?)



Un bacio e alla prossima!

lunedì 12 aprile 2010

Qualche foto di quartiere

Cari amici,

ben ritrovati in un'altra puntata di questo nostro fantastico viaggio (sì, mi sento molto Cecchi Paone quando parlo così :S). Poiché mi ritrovo sempre ad aggiornare a orari in cui la gente di solito dorme, in questo post lascerò più che altro spazio alle prime immagini del mio nuovo soggiorno, senza dilungarmi troppo in chiacchiere. I dettagli sul dormitorio e la sua sporcizia vengono dunque posticipati, perchè devo ancora selezionare tutta una serie di "prove" fotografiche, che confermino la mia versione dei fatti.

Dunque, dormitorio a parte, la zona è piuttosto piacevole: abito a Setagaya-ku, un quartiere abbastanza altolocato che dista una ventina di minuti da Shinjuku, pieno di casette singole allineate e con numerosi scorci di verde (elemento da non dare per scontato in Giappone). Dato che il mio arrivo ha coinciso con il periodo di massima fioritura dei ciliegi - evento naturalistico di notevole importanza per gli autoctoni - ho pensato di immortalare con la mia super digi-camera qualche fotogramma di cotanta bellezza.





Per ora accontentatevi di questo, aggiornerò appena possibile con contenuti più succulenti :)

A presto!


PS: Camminando per strada sono accidentalmente incappata in una simpatica famigliola di Capibara (http://it.wikipedia.org/wiki/Hydrochoeris_hydrochaeris), la quale ha voluto assolutamente scattare una foto di gruppo :D
Tra l'altro ho scoperto che sono imparentati con il cucciolo che Daniele portò in Italia un paio di anni fa. E' un lontano cugino, ma dicono di salutarlo comunque tanto :P


(Chi conosce gli eventi passati apprezzerà...)
:*

mercoledì 7 aprile 2010

Arrivo a Tokyo: ho vissuto inizi migliori


Cari amici, ben ritrovati nel mio nuovo blog.
Ho pensato di crearne uno ex-novo, dato che sento che questo nuovo soggiorno sarà piuttosto differente da quello di due anni fa: non sono più una studentessa, ora mi pagano per stare qui (???), ora non è più un soggiorno di semplice studio, ma si tratta di capire meglio cosa vorrò fare "da grande".
Cosa significa il titolo del blog? Beh, Edo è l'antico nome con cui veniva chiamata la capitale del Giappone; ho scelto il termine "pianeta" perchè, come sapranno coloro che hanno avuto la possibilità di visitare questa terra, il Giappone a volte sembra così distante da tutto ciò che conosciamo che quasi sembra di atterrare in un luogo extra-terrestre.

Torniamo a noi: sebbene siano passati pochi giorni dal mio arrivo, ci sono parecchie cose da raccontare, tanto che forse le dividerò in più post.
Iniziamo dall'avventuroso viaggio aereo, di cui forse ancora nessuno di voi sa i dettagli con esattezza. Ho volato con Lufthansa, ottima compagnia in realtà: i pasti sono stati ottimi, il servizio buono, finalmente ho guardato Avatar (ho fatto dunque bene a non andarlo a vedere al cinema, risparmiando qualche soldino) che tra l'altro è stato utile per impegnarmi 3 ore di viaggio. Proprio mentre guardavo il film con le cuffiette e la copertina, all'improvviso qualcosa/(qualcuno?) mi crolla letteralmente addosso, rovesciando l'acqua poggiata sul tavolino. Insomma, per farla breve una donna giapponese ha avuto un malore, è svenuta crollandomi addosso e sbattendo la testa sul sedile davanti a me. La scena successiva è questa: la donna accasciata nel corridoio di fianco a me, stordita, io che mi alzo subito e le chiedo in giapponese cos'è successo, dove le fa male ecc. Ovviamente nessuno si era alzato per soccorrerla, la testa le sanguina, mi chiede di bere dell'acqua. Finalmente una tizia seduta lì vicino si decide a suonare il campanello per la chiamata dello staff, e finalmente la poverina viene soccorsa (se ne starà poi sdraiata a gambe all'aria per più di un'ora nella zona riservata al personale).

Ma passiamo al climax del viaggio, che corrisponde alla discesa verso il suolo nipponico. La fase di atterraggio inizia con qualche vuoto d'aria (ovviamente la colazione era appena stata servita:S), e io penso che ho conosciuto piloti migliori. Un gruppo di ragazzini giapponesi in gita, ad ogni vuoto d'aria, ridendo urla "woooo". Poi una caduta di 100 metri in un colpo solo, e le risatine cessano. Io penso "ora vomito qui", e spero che sia l'ultima.. ma invece no. Più ci avviciniamo a terra, più la situazione si fa pesante, mi attacco al sedile davanti e mi concentro facendo lunghi respiri. Panico generale, ma composto all'interno dell'aeromobile. Getto lo sguardo fuori dal finestrino, vedo che non siamo esattamente paralleli alla pista.. penso "accipicchia, ma quell'albero come mai è tutto obliquo?!". A pochi metri dal suolo, l'ala destra dell'aereo è totalmente inclinata, e la prima immagine che mi balza in mente non è delle più ottimistiche :S
Con il carrello delle ruote già disceso, di colpo l'aereo riprende quota in maniera vertiginosa, in pochi minuti siamo di nuovo a 10 mila piedi d'altezza.. dopo pochi istanti il pilota esordisce con: "come avrete notato è fallito l'atterraggio a causa di condizioni climatiche estremamente instabili, per cui abbiamo deciso di atterrare all'aeroporto di Osaka e lì aspetteremo nuove direttive". "Perfetto", penso, "chissà come ci fanno arrivare a Tokyo ora..". In definitiva, un viaggio di 11 ore si è trasformato in uno di 16, con 4 ore d'attesa dentro l'aereo, fermo, sulla pista dell'aeroporto di Osaka. Intrappolati nell'abitacolo senza poter uscire.
L'arrivo era previsto per le 10.15 di mattina, ma alle 17 eravamo ancora dentro l'aeroporto di Narita. Tra parentesi alla stessa ora avrei dovuto essere alla riunione per l'orientamento del mio dormitorio, che ovviamente ho perso.
Conclusione: arrivo effettivo a destinazione alle ore 19.30, due giorni senza dormire, 30 kg di bagaglio su e giù da treni e.... un pulitissimo dormitorio ad aspettarmi.

Ma questa è un'altra avventura, a cui dedicherò un disgustosissimo post:)

Au revoir, amatissimi lettori :*